Le ultime settimane tra ottobre e novembre del 2025 hanno visto sorgere grossi problemi sulle infrastrutture cloud tanto che due dei più grossi fornitori di servizi hanno avuto un down di parecchie ore, un lasso di tempo in cui tutte le aziende interessate sono tornate ad accendere il fuoco sbattendo delle pietre tra di loro.
Al di là delle problematiche tecniche su cui sono stati scritti fiumi di post, in questo Azure ha sempre il vantaggio che, se crolla, si porta appresso Linkedin e la gente per dire la sua deve telefonare alla nonna, lo scenario ricorda quelle barzellette in cui qualcuno lascia le chiavi della cassaforte all’interno della stessa, così da tenerle in un posto sicuro…
Ma noi che siamo abbastanza anziani e ansiosi ( sono sopravvissuto a due incendi di server farm ) sappiamo che ci sono un sacco di metodi diversi per tenere i nostri file al sicuro e recuperabili con poco sforzo senza dover per forza avere un abbonamento sanguisuga.
Al di là dei nastri da un petabyte al giorno che usano al Large Hadron Collider (non vi sarete mica persi il Keynote di Enrica Porcari, Chief Information Officer del CERN, tenuto al Codemotion di Milano 2025, vero?), i motivi per cui il cloud non è sempre la soluzione migliore sono tanti.
Al suo livello più semplice, un NAS è un pacco di dischi accessibili tramite la rete, un piccolo processore arm e un pò di Ram messi su una scheda madre con una limentatore carrozzato, ma basta spendere un pò di più per avere a disposizione un mini server con i servizi base di linux e un pò di app sparse, su un oggetto semplice ma robusto adatto a lavorare 24 ore al giorno, 7 giorni su sette, senza consumare quanto un frigorifero.
I vantaggi principali del NAS
I benefici di possedere un NAS si concentrano principalmente sulla convenienza, la protezione dei dati e la possibilità di self-hosting di servizi digitali.
1. Centralizzazione e accessibilità dei dati
Il vantaggio più basico è la possibilità di avere tutti i dati in un unico luogo, accessibili da più dispositivi sulla rete domestica (computer, laptop, tablet, telefono, TV). Questo elimina la necessità di spostare file tramite chiavette USB o di preoccuparsi di quale dispositivo contenga un determinato file.
In un epoca in cui anche i piccioni fanno content, tutti quelli che lavorano con grandi volumi di dati, come fotografi, videomaker, animatori o game dev, centralizzare l’archiviazione su un NAS è fondamentale. Ad esempio, per l’astrofotografia, dove ogni immagine può provenire da centinaia o migliaia di immagini RAW combinate, un NAS offre un modo veloce per trasferire grandi quantità di dati tra il laptop di acquisizione e il computer di elaborazione. Inoltre, togliere i dischi rigidi rumorosi (il buon vecchio “spinning rust”) dal computer principale migliora l’esperienza d’uso.
2. Backup e ridondanza
Un NAS funge da target di backup locale per l’intera rete. Gli utenti possono impostare backup automatici di laptop e telefoni senza dover collegare manualmente dischi rigidi esterni. Questo fornisce un livello aggiuntivo di sicurezza rispetto all’avere i dati solo sui singoli dispositivi e fare i backup quando ce ne ricordiamo.
RAID e la regola 3-2-1
Quasi tutti i NAS offrono la possibilità di configurare array RAID (Redundant Array of Independent Disks). La ridondanza RAID isola l’utente da un guasto catastrofico di un singolo drive, e ai tempi in cui un mb di disco costava come un kg di gelato, le aziende che avevano i dischi in mirror erano già considerate privilegiate. Oggi invece possiamo aderire tranquillamente alle dottrine che insegnano che il RAID non è un backup o almeno non lo è del tutto.
Per un vero backup, la strategia standard è la Regola 3-2-1:
- 3 copie dei dati (l’originale + due copie).
- 2 tipi diversi di supporto (ad esempio, rete/disco locale e cloud).
- 1 copia off-site (fuori sede).
Il NAS copre in modo eccellente il requisito del backup locale (una delle tre copie) e fornisce ridondanza, ma se l’abitazione brucia, si allaga, crolla o, scenario peggiore di tutti, siete vittima di un CryptoLocker, i dati sono comunque persi se non c’è una copia off-site.

3. Media streaming e archiviazione (Plex, Jellyfin)
Per molti, la ragione principale per avere un NAS è l’hosting di un server multimediale personale, come Plex o Jellyfin.
Vantaggi rispetto ai servizi commerciali:
- Qualità Superiore: Gli utenti possono archiviare media con una qualità superiore a quella offerta dai servizi di streaming, specialmente per audio e video 4K Blu-ray.
- Proprietà e Longevità: Permette di “possedere” i propri media, garantendo che i film o le serie preferite non vengano rimosse dalla libreria di un servizio di terze parti.
- Convenienza: Una volta configurato, offre un servizio di streaming con una libreria potenzialmente migliore dello streaming, accessibile su qualsiasi dispositivo, anche fuori casa. Per le famiglie, più persone possono accedere simultaneamente al server e guardare contenuti diversi, tenendovi al riparo da situazioni scabrose tipo malfunzionamento di internet che poi magari uno è costretto a parlare con la gente che si ritrova dentro casa…
In camera caritatis molti utenti ammettono che il vero “scopo” di Plex è l’hosting di “Linux ISOs”, un termine gergale per contenuti digitali acquisiti in maniera strana, spesso tramite torrent. L’installazione di strumenti automatizzati come la “Arr stack” (Radarr, Sonarr, Prowlarr, Sabnzb) rende l’acquisizione e l’organizzazione di questo contenuto estremamente facile e automatica.
Tutta la mia stima per chi ci tiene film come “Nosferatu” e il “Fantasma del palcoscenico”, che sono opere praticamente introvabili, mentre stimo molto meno chi mette a scaricare le stagioni di Lost per poi ritrovarsi con l’opera omnia di Siffredi: non dimenticherò mai il mio compagno di università che diede il cd sbagliato alla ragazza più carina del corso, che per giunta iniziò a vederlo coi genitori…
4. Privacy e self-hosting di servizi
Per quanto riguarda i servizi un NAS moderno è spesso un server multi-uso. Eseguendo servizi in locale , gli utenti possono migliorare la propria privacy e il controllo sui dati, configurandolo come meglio si crede
Servizi comuni ospitati su NAS includono:
- Immich: Una versione self-hosted di Google Photos/iCloud Photos, completa di riconoscimento facciale e ricerca AI.
- Home Assistant (HA) / HomeBridge: Per la domotica, permettendo di controllare dispositivi smart, visualizzare l’uso energetico e attivare luci.
- Pi-hole / Adguard: Un adblocker a livello di rete.
- VPN: Per accedere alla rete domestica da remoto (ad esempio, tramite Tailscale o Wireguard), o per instradare il traffico della rete domestica attraverso un provider VPN.
- Archiviazione NVR: Archiviazione per telecamere di sorveglianza (Networked Surveillance Camera), spesso più economica rispetto ai servizi cloud a pagamento.
- VM (Virtual Machines): Esecuzione di sistemi operativi o software in ambienti isolati.
- Archiviazione Apple Content Caching: Velocizza il download di aggiornamenti di App Store, macOS, tvOS e documenti/foto di iCloud per tutti i dispositivi Apple sulla rete locale.
Avere i propri documenti personali su un archivio localizzato è sempre un forte incentivo per alcuni utenti.
5. Vantaggi economici
Non ho disturbato esperti di Finops ma ho ragione di credere che sul lungo termine, un NAS risulta più conveniente rispetto al pagamento di abbonamenti cloud in continua crescita.
Come comparazione si pensi che il costo di un anno di archiviazione per telecamere ADT o Ring potrebbe tranquillamente coprire l’acquisto di un NAS di fascia media.
Per chi ha grandi quantità di dati, a partire dai 10TB , l’utilizzo di un archivio cloud off-site a basso costo (come AWS S3 Glacier Deep Archive) in combinazione con un NAS locale può essere significativamente più economico rispetto a servizi consumer come Google One.
Gli svantaggi e i limiti del NAS
Nonostante i numerosi vantaggi, ci sono situazioni in cui un NAS non è la soluzione ottimale.
1. Il NAS non sostituisce il Cloud off-Site (3-2-1)
Come detto, il rischio di una perdita totale di dati dovuta a disastro (incendio, furto, alluvione, pipì del gatto etc…) è reale se il NAS è l’unica copia locale. Anche se il tuo NAS è protetto da RAID, è solo una parte della strategia 3-2-1.
Certo affidarsi esclusivamente a una soluzione cloud è rischioso, in quanto le grandi aziende non promettono di fare backup dei tuoi dati e possono esserci problemi come la sparizione casuale dei file, ban degli account, o perdita di dati a causa di attacchi hacker: triste storia vera, l’amministrazione cambia banca, ma tutto il vostro cloud viene pagata con la vecchia carta, le mail di mancato pagamento vengono inviate all’amministrazione che è contenta perchè sta risparmiando, ma un giorno il vostro servizio sparisce e con esso il vostro prezioso database, che aveva un backup sullo stesso cloud.
2. Prestazioni e applicazioni ad alta richiesta
Un NAS si basa sulla connettività di rete, che introduce una certa latenza. Per carichi di lavoro che richiedono un accesso ai dati ad altissima velocità e bassa latenza, come l’editing video in tempo reale con file 4K/8K, applicazioni di trading ad alta frequenza, o carichi di lavoro AI/ML, un NAS potrebbe non essere l’ideale.
Alternative migliori per l’alta performance sono:
- DAS (Direct-Attached Storage): Si collega direttamente al computer per prestazioni ultraveloci.
- SAN (Storage Area Network): Fornisce accesso a livello di blocco (block-level access) essenziale per velocità di grado enterprise.
Inoltre, i NAS non sono ottimizzati per database aziendali su larga scala o carichi di lavoro ad alta transazionalità (come i sistemi ERP), che richiedono l’accesso a livello di blocco e IOPS elevati.
3. Affidabilità e ambienti critici
Attenzione a non far diventare il NAS in un single point of failure. Se l’attività non può permettersi tempi di inattività (downtime), affidarsi esclusivamente a un NAS, anche con RAID, è rischioso, a meno che non sia configurato con soluzioni di clustering o replicazione .
Per il Disaster Recovery (DR) in ambienti mission-critical, le soluzioni basate su cloud offrono una migliore resilienza rispetto al solo NAS, anche se l’ideale è avere anche un piano C.
4. Sicurezza e conformità (GDPR)
I NAS, in particolare i modelli consumer, potrebbero non disporre di controlli di sicurezza robusti, come la cifratura end-to-end, controlli granulari degli accessi o reporting di conformità sicura. Se si gestiscono dati sensibili (sanità, finanza), sono preferibili soluzioni NAS di livello enterprise o cloud con sicurezza integrata e conformità (GDPR).
La normativa GDPR, sapevatelo, richiede che il responsabile del trattamento dei dati assicuri procedure di cifratura dei dati e la capacità di ripristinare tempestivamente la disponibilità e l’accesso ai dati in caso di incidente.
Per essere conformi al GDPR, il backup deve rispettare i seguenti criteri:
- Esecuzione di almeno 3 backup, su almeno 2 sistemi differenti di cui 1 off-site.
- Adozione di un metodo di cifratura dei dati. La cifratura deve essere sempre attiva e rendere il contenuto inaccessibile senza le password necessarie.
- Monitoraggio continuo dello stato dei backup e verifica a campione della funzionalità di restore.
Se in azienda avete un DPO, questo dovrebbe essere il pane quotidiano metti qui il meme di principessa
L’Alternativa DIY: Un Vecchio PC come NAS
È assolutamente possibile e, in molti casi, consigliato, sostituire un NAS commerciale con un vecchio PC e dei dischi rigidi. Molti utenti esperti usano vecchi hardware (come un Mac mini, un vecchio PC Threadripper, o persino un PC enterprise da $45 comprato su eBay) per creare il proprio server domestico multi-uso.
Vantaggi dell’approccio DIY (vecchio PC)
- Costo Efficace: L’approccio DIY può costare quasi nulla, a parte l’acquisto dei dischi rigidi, soprattutto se si riutilizza hardware obsoleto.
- Flessibilità e Potenza: Un vecchio PC può offrire maggiore potenza di calcolo per attività come la transcodifica video Plex (se necessario) o l’esecuzione di macchine virtuali (VM) rispetto a un NAS ARM a basso consumo.
- Software Aperto: Si possono utilizzare sistemi operativi NAS gratuiti e robusti come TrueNAS (precedentemente FreeNAS) o usufruire della prova gratuita di UnRaid. Si possono anche usare soluzioni meno convenzionali come Windows Storage Spaces o la condivisione file di macOS.
- Hobby e Apprendimento: Per molti, l’assemblaggio e la configurazione di un server domestico sono un hobby divertente e permettono di acquisire competenze di Linux e networking che non fa mai male.
Svantaggi dell’approccio DIY
- Complessità e Tempo: Sebbene sistemi come HexOS cerchino di semplificare l’installazione, le soluzioni DIY richiedono tempo, dedizione e una certa conoscenza tecnica per la configurazione. Gli utenti non tecnici potrebbero trovare i sistemi come TrueNAS troppo complicati.
- Manutenzione: Anche se un NAS ben configurato richiede poca manutenzione oltre alla pulizia dalla polvere, il sistema operativo e i servizi self-hosted devono essere mantenuti aggiornati.
- Consumo Energetico: Un vecchio PC desktop o server riadattato potrebbe consumare più energia rispetto a un NAS a basso consumo (come le serie J di Synology).
La convenienza di un NAS o di un server domestico DIY dipende interamente dal profilo dell’utente e dalla quantità di dati.
Un NAS CONVIENE se:
- Hai tanti dati (data hoarder): Generi o archivi terabyte di dati (foto, video, file RAW, film).
- Hai più dispositivi: Necessiti di un accesso continuo e veloce ai tuoi file da laptop, desktop, telefono e TV.
- Vuoi il controllo e la privacy: Desideri archiviare foto e documenti al di fuori dei server di Google o Apple e self-hostare servizi come Immich, Home Assistant o Pi-hole.
- Sei stanco dei servizi di streaming: Vuoi la tua libreria multimediale personale con alta qualità e piena disponibilità (Plex/Jellyfin).
- Desideri un backup locale affidabile: Vuoi implementare la parte locale della strategia di backup 3-2-1, riducendo il rischio di guasti hardware sui tuoi dispositivi principali.
- Sei uno smanettone: Ti piace l’idea di costruire e “smanettare” (tinkering) con l’hardware e imparare nuovi sistemi operativi. Ho tralasciato volutamente raspberry e arduino carrozzati, ho visto NAS fatti con l’ESP8266, ma poi partono tutte una serie di elucubrazioni su quali siano le caratteristiche del NAS e se vengono rispettate, su redit ci potete passare il resto della giornata
Un NAS NON CONVIENE (non è vero conviene sempre) se:
- Usi pochi dati: La maggior parte dei tuoi file rientra nei livelli gratuiti o a basso costo dei servizi cloud (come i livelli da 100GB o 2TB di Google Drive/iCloud/OneDrive).
- Non sei interessato al self-hosting: Se i servizi di streaming e le soluzioni cloud integrate nel sistema operativo (come la funzione KFM di OneDrive) soddisfano le tue esigenze.
- Richiedi latenza minima: Hai bisogno di prestazioni estreme (come per l’editing video 8K in tempo reale o carichi di lavoro complessi).
- Non hai tempo o voglia di imparare: Preferisci soluzioni “plug and play” e non ti piace la manutenzione di un server.

Riguardo alla sostituzione con un vecchio PC: È altamente consigliato se hai a disposizione un vecchio PC e sei disposto a dedicare tempo alla configurazione. L’approccio DIY offre maggiore flessibilità e può essere più potente rispetto a molti NAS commerciali di fascia bassa. I costi hardware sono minimi e puoi utilizzare dischi e software gratuiti come TrueNAS. Se l’obiettivo principale è la ridondanza dei dati e un punto di accesso centrale per Plex/backup, un vecchio PC con dischi e un sistema operativo NAS gratuito è una soluzione valida ed economicamente vantaggiosa.
Un NAS nel 2025 è ancora un ottimo investimento per chi lavora con molti dati: sicuro, personalizzabile e indipendente dal cloud commerciale. Soprattutto se lavori in proprio o gestisci piccole reti aziendali, è il ponte perfetto tra backup, lavoro collaborativo e archiviazione centralizzata.
Anche questo articolo è stato preceduto da un post in cui molti dal mio network mi hanno aperto strade che di mio non avrei mai considerato, il minimo comun sentimento è stato che aver un Nas è sempre meglio, a meno che vostra moglie non sia d’accordo sul piazzare un AS400 in salotto…

