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Lucilla TomassiAgosto 24, 2023

Canzoni deepfake: Google e Universal verso l’accordo per legalizzarle

Intelligenza artificiale
musica intelligenza artificiale. AI and music are coming together.
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Nonostante le prime forme di creazione di contenuti audio deepfake risalgano ai primi anni 2000, è negli ultimi anni che questa tecnologia ha fatto passi da gigante grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale e nel machine learning.

Le canzoni deepfake sono quindi una sottocategoria delle deepfake, che inizialmente erano principalmente associate a video falsificati in cui il volto di una persona veniva sovrapposto al corpo di un’altra tramite algoritmi di apprendimento automatico. Tuttavia, con il passare del tempo, l’attenzione si è estesa anche alle voci e al suono, portando alla creazione di vere e proprie canzoni deepfake.

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Daniele Carta

Daniele Carta

Intelligenza artificiale

Soprattutto grazie all’avanzamento delle tecnologie di sintesi vocale, l’accuratezza delle canzoni deepfake è migliorata notevolmente e ad oggi sono pressocché indistinguibili da canzoni originali. E proprio per questo, sempre più cantanti e artisti e di conseguenza case discografiche e di produzione, hanno iniziato una vera e propria battaglia contro questo tipo di contenuti.

Potrebbe però essere arrivata una svolta inaspettata: sembra che l’ostilità con la quale le aziende del settore hanno guardato a queste tecnologie stia per cessare e che siano proprio Google e Universal Music a voler puntare a un utilizzo autorizzato dell’intelligenza artificiale per incrementare i ricavi musicali.

Canzoni deepfake: a un passo dalla legalizzazione?

Sono attualmente in corso delle trattative tra Alphabet Google e Universal Music, la principale major discografica al mondo, riguardo all’utilizzo delle voci e dei cataloghi artistici dei talenti presenti nella scuderia della casa discografica. L’obiettivo di queste discussioni è stabilire una partnership strategica che permetta l’uso dell’intelligenza artificiale per la creazione di canzoni deepfake da parte degli utenti online. Secondo quanto riportato dal Financial Times, le due aziende stanno esplorando la possibilità di un accordo nel campo dell’IA.

L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa ha coinciso con un aumento significativo delle canzoni deepfake, dove algoritmi imitano con convinzione le voci, i testi e gli stili di artisti affermati, spesso – se non sempre – senza il consenso degli stessi. Un esempio è l’utilizzo della voce di Frank Sinatra in una inusuale reinterpretazione hip-hop di “Gangsta’s Paradise”, o la situazione in cui il leggendario artista country Johnny Cash si ritrova a eseguire “Barbie Girl”. Questi esempi evidenziano come spesso le voci e le eredità degli artisti coinvolti siano messe in gioco senza che gli stessi siano messi al corrente della questione.

Una forte reazione è stata innescata dai casi di Drake e The Weeknd: dopo il notevole successo in streaming delle loro “imitazioni” create con l’IA, entrambi gli artisti hanno richiesto e ottenuto la rimozione delle tracce che li emulavano. Questi episodi pongono in rilievo l’importanza del controllo da parte degli artisti e dei detentori delle eredità sulla manipolazione delle loro voci e identità artistiche, nel contesto delle sempre più sofisticate tecnologie di intelligenza artificiale.

this article shares best practices for AI applications.

Lettura consigliata: Come l’intelligenza artificiale ha cambiato il mondo della musica


Le major musicali disposte a legalizzare i deepfake per far rispettare i diritti d’autore

Secondo quanto riportato da FT, le interlocuzioni tra Google e Universal Music si trovano ancora nelle fasi iniziali, e non si prevede un lancio immediato del prodotto. Tuttavia, l’obiettivo centrale sarebbe quello di sviluppare uno strumento che consenta ai fan di creare brani deepfake in maniera legittima, rispettando i diritti d’autore e i diritti connessi dei detentori delle opere coinvolte. Questa iniziativa mirerebbe a creare una piattaforma in cui gli artisti abbiano la possibilità di scegliere se aderire o meno all’idea.

Inoltre, sempre secondo FT, sembra che anche Warner Music sia in trattative con Alphabet Google per una soluzione simile. Questa tendenza riflette l’evoluzione del panorama musicale in risposta alle sfide poste dall’IA e dalla creazione di contenuti deepfake. L’obiettivo chiave potrebbe essere la creazione di un ambiente in cui gli artisti abbiano un maggiore controllo sulle rappresentazioni digitali delle loro opere e siano adeguatamente compensati per il loro contributo creativo. Tali iniziative potrebbero svolgere un ruolo significativo nella ridefinizione del rapporto tra l’industria musicale e l’IA, bilanciando l’innovazione tecnologica con il rispetto dei diritti degli artisti.

Come si creano le canzoni deepfake?

Ma come avviene la creazione di questi brani, spesso indistinguibili da canzoni originali? Ebbene, le tecniche per creare canzoni deepfake coinvolgono l’uso di reti neurali artificiali e modelli di apprendimento che possono apprendere dai modelli vocali di artisti o individui specifici. Questi modelli vengono addestrati su grandi quantità di dati vocali e poi utilizzati per generare voci simulate che possono cantare canzoni o recitare testi.

Negli ultimi anni, con l’avanzamento delle tecnologie di sintesi vocale, l’accuratezza delle canzoni deepfake è migliorata notevolmente. In sintesi, le canzoni deepfake sono emerse come risultato del progresso nell’IA e nel machine learning. Il loro obiettivo è quello di simulare la voce di un determinato artista o individuo, spesso creando il realismo sufficiente per far sembrare che l’artista stesso stia cantando la canzone.

Le canzoni deepfake vengono create attraverso processi complessi. I passaggi principali per la creazione di una canzone deepfake includono:

  1. Raccolta dei Dati Vocali: Vengono raccolti campioni di registrazioni vocali dell’artista di riferimento da interviste, canzoni, discorsi o altri contenuti audio disponibili.
  2. Addestramento del Modello di IA: I dati vocali vengono utilizzati per addestrare un modello di apprendimento automatico, spesso basato su reti neurali artificiali. Questo modello impara le caratteristiche vocali dell’artista e la struttura delle sue esecuzioni vocali.
  3. Generazione della Voce Simulata: Una volta addestrato, il modello può essere utilizzato per generare tracce vocali simulate dell’artista. Queste tracce possono essere generate partendo da testi di canzoni o parole specifiche.
  4. Raffinamento e Perfezionamento: Le tracce generate possono essere modificate e raffinate per migliorarne la qualità e l’accuratezza. Questo processo può coinvolgere l’aggiunta di effetti sonori, la regolazione dei toni o altre modifiche per rendere la traccia più convincente.
  5. Creazione della Canzone: Le tracce vocali simulate vengono poi combinare con la musica di sottofondo per creare la canzone completa.

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Tagged as:AI musica

Lucilla Tomassi
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