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Arnaldo MorenaOttobre 22, 2025 6 min di lettura

The Codemotion Milan 2025 Airport Tape

Eventi
codemotion milan 2025
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Quest’anno non  ho registrato niente di quello che mi è successo al Codemotion Milano. Volevo viverlo senza preoccuparmi di microfoni scarichi, cavalletti zoppi e telecamere scarsamente collaborative, di Roma ho un sacco di video in cui si sente gente parlare dietro a una borsa messa li da non so chi.

Avevo già il mio bel da fare a coordinare unità al carbonio, che, come sappiamo, sono per definizione anarchiche e imprevedibili, a meno che non si disponga di frusta molto lunga.

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Arnaldo Morena

Arnaldo Morena

Eventi

E poi la location ricordava molto un porto di mare, pardon un aeroporto, anche nell’acustica, chiedere al tecnico di passare il suono dal mixer ad un supporto esterno era un’incognita abbastanza grossa, anche se il tecnico che mi sono ritrovato quest’anno era non solo collaborativo, ma anche molto cordiale, cosa rarissima per i tecnici.

Un pò di talk me li sono goduti a sprazzi, anche molto interessanti  devo dire, ma, facendo solo da mc ( che non sta per Macerata ma per “master of cerimony”), ho lasciato spazio all’estro di ciascuno limitandomi a fare segno con la mano che “mancano cinque minuti”.
A cui tutti, giuro, hanno risposto salutandomi, ma ci sta che quando si parla a un evento spesso si è presi da trance agonistica e partono una serie di riflessi condizionati.

Quelli in cui ero più coinvolto direttamente, invece, hanno avuto una storia più articolata sia come genesi che come svolgimento, qui provo a scriverne un pò, così la prossima volta prima di coinvolgere certa gente ci penso due volte.Schezo, mi avete reso orgoglioso come nemmeno la mia collezione di carte pokemon.


Il Grande Dilemma: Developer Trapped Between Cloud Giants e Sovereignty Dreams?

Panelist: Raoul Scarazzini, Luigi Fugaro

Ho invitato Raoul perché il suo blog mi da sempre un sacco di spunti e riesce comunque a far capire cose complesse anche a chi, come me, spesso si scorda come leggere i permessi su ubuntu.
Scrive molto bene e colgo sempre un sottile filo di ironia nei suoi post, quindi, pur non conoscendolo di persona, ho provato a sondare il terreno facendo un canestro da tre punti. Naturalmente in conferenza tutti i senior dev con cui condividevo le mie impressioni su di lui mi davano un colpetto in testa dicendomi “ma come, non sapevi quanto era forte?”.
Le ragazze sono quelle che mi hanno picchiato con più accanimento.

Che poi molte sono le stesse che passavano facendo i complimenti a Luigi per la sua bellezza e la simpatia della sua maglietta. Visto che rosicavo non poco stavolta i colpetti in testa li ho dati io gridando a tutti “guarda che è pure bravo eh..”

A parte gli scherzi il buon Fugaro, nonostante dorma col pigiama di Redis, ha uno degli sguardi più lucidi su quello che avviene nel mondo dell’informatica sia a livello tecnico che economico.

Insieme hanno funzionato benissimo anche se siamo usciti molto fuori tema, come era inevitabile e dal dilemma su dove e con chi lavorare siamo presto passati a una visione sul futuro a 360 gradi, che credo userò come spunto per i prossimi 300 articoli. Mentre scrivo AWS ha lasciato a piedi metà internet, fosse successo la settimana prima sarebbe stato un panel degno di Tarantino

I C-level hanno ancora senso nell’era dell’AI Generativa?

Panelist: Mario Esposito, Eugenio Pombi

In comune hanno che sono sempre refrattari a parlare in pubblico, li devi costantemente tirare per la giacchetta o riccattarli minacciando di rapire parenti,affini o i loro techlead.
Una volta che li hai convinti il problema è farli smettere, ma questo per i dev è normale.
Chiaramente in mezz’ora di panel non ci stavano nemmeno se magicamente avessi avuto il tasto 2x, anche se Mario a volte da l’impressione di parlare al doppio della velocità normale, quindi i tempi sono stati piacevolmente disattesi.
Ma la bellezza di vedere dal di dentro due delle più grandi startup italiane con citazioni di livello, aneddoti divertenti e strenua difesa dei cto di riferimento, ha fatto apparire più volte nella mia mente il faccione di Renè Ferretti che pronunciava la parola “Genio” all’indirizzo dei miei due Stanis Larochelle.
Anche qui capannelli finali a chiedere insight su quello che pubblicamente non si poteva dire, anche se Mario aveva come bodyguard l’ottimo Andrea Giannantonio e i ragazzi di Docebo erano tutti intorno al buon Eugenio che comunque non si sbottona già di suo.

Menzione d’onore per Raffaele Colace in versione Ceo di 20tab: vive anche una vita alternativa come chitarrista dei Shores of Null, band doom metaller che niente ha a che fare però con il videogioco.
E’ venuto fuori che i due panelist avevano pranzato assieme al nostro, ma che non avevano finito il brainstorming davanti al panino. Hanno quindi deciso di continuare a discutere del primo ministro Albanese nominato con competenze sull’AI, con toni a dir poco vivaci durante tutto il talk.
Avendo un solo microfono e dovendo ascoltare tramite cuffia, il resto del pubblico si è perso un pò della spontaneità della conversazione, ma credo che la concitazione sia stata abbastanza eloquente tanto da far passare la voglia a chiunque di intromettersi.

 



Quantum Leap: non chiedetevi come, chiedetevi quando?

Panelist: Alessandro Berti, Riccardo Cassano

Se provate a cercare Berti assieme a Cassano su Chatgpt scoprirete che si sono incontrati solo in questo contesto. Berti era già andato via dall’Inter da un anno quando vi arrivò un giovane Cassano, che tuttavia rimase molto poco.
Non importa quindi se non eravamo allo stadio e nessuno dei due indossava i pantaloncini, Riccardo ha addirittura sfoggiato una giacca, il risultato è stato spettacolare e ha tenuto tutti col fiato sospeso a vedere questi due fuoriclasse illustrare le bellezze del Quantum.
Addirittura molta gente in sala aveva seguito il talk di Alessandro tenutosi il giorno prima e si è goduta il mini riassunto in 10 minuti, prodigi del Qbit.

Insieme sono stati quelli più coordinati, non una sovrapposizione e nemmeno un’opinione troppo diversa l’uno dall’altro, sebbene il pubblico abbia poi fatto più domande del solito dimostrando quanta attenzione c’è su un argomento che sarà molto più mainstream, una volta che avremo finito di fantasticare sull’AI generativa.
Mettere insieme persone che vengono dall’università insieme a manager della “consulenza pesante” mi è piaciuto molto, credo che non volendo abbiamo dimostrato anche la validità del “principio di sovrapposizione” tanto caro a Schrödinger che in informatica è utilizzato come principio per la scomposizione di un problema in sottoproblemi più semplici dei quali si sommano gli effetti.

L’importante al solito è che i gatti siano comunque rimasti tutti vivi.



Paolo Caressa e l’ignoranza artificiale

Quando ormai ero abbastanza stremato mi è arrivato in soccorso Andrea Maietta, che ha dei trascorsi da rugbista vero, altrimenti avrei avuto serie difficoltà a contenere uno come Paolo Caressa.

Abbiamo improvvisato lo schetck in cui Woody Allen, stanco di un tipo che si vanta di insegnare sociologia dei media, tira fuori un argutissimo Marshall Mcluhan da dietro un cartellone pubblicitario, per sgonfiare il “professore” sulle sua stesse argomentazioni.

Vuoi per il fatto che Andrea è la custodia di Woody Allen, vuoi perché “Io e Annie” è un film del 1975, le persone in sala sono rimaste un pò freddine non capendo bene cosa stava succedendo. Però, fatta la prima domanda, si sono scaldati, e non poco.

In mezz’ora, con la scusa del suo nuovo libro, il buon Paolo è riuscito a parlare di organismi auto digerenti, Calvino, correnti oceaniche, Fourier , e non so quante altre cose che mai avrei potuto rapportare all’AI. 

Allo scadere del tempo, così come lo abbiamo preso, lo abbiamo rimesso dietro a un cartellone pubblicitario, da dove si è smaterializzato: aveva un treno con tempi strettissimi che ha regolarmente perso, perché puoi essere bravissimo a calcolare tempi e trasformate, ma coi treni italiani diventiamo tutti incredibilmente religiosi, nel bene e nel male.

Epilogo

Seguono poi i saluti e le foto istituzionali, su un palco enorme che ha visto due giorni di talk incredibili.

Siamo tutti stanchi e sia sulla navetta che sul treno ho poca voglia di parlare, finché non compare nel vagone il buon Caressa che, dopo aver studiato anche gli orari dei treni Armeni in cerca di improbabili coincidenze, ha deciso di prendere il mio stesso FrecciaRossa.

CodemotionMilano2025 è finito, ma le cose che mi hanno incuriosito, parlando con le persone che ho incontrato, continuano in un crescendo Rossiniano, anche se il titolo dell’articolo è preso dalla prima traccia di “You Can’t Do That on Stage Anymore” di Frank Zappa, nella speranza che anche questo ci sia di buon augurio per l’evento di primavera a Roma …

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Arnaldo Morena
Passa gran parte dell’infanzia con il suo zx spectrum, coltivando un carattere mite che sfocia in improvvisi scatti di collera quando qualcuno afferma che il commodore sia superiore. Al liceo comincia a preferire gli amici all’amiga e questo gli comporta un tale disorientamento che finisce per iscriversi a economia e commercio. Quando si tratta di partire militare obietta e lo mandano a Viareggio a portare l'ambulanza, qui un losco gruppo di ingegneri pisani lo inizia alla programmazione con un linguaggio misterioso: visto che i toscani aspirano quasi tutte le consonanti, capisce che si tratta di c++ solo quando gli lasciano…
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