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Lucilla TomassiGiugno 21, 2023

Come l’intelligenza artificiale ha cambiato il mondo della musica

Intelligenza artificiale
musica intelligenza artificiale. AI and music are coming together.
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Il 21 giugno si tiene ogni anno la “Festa della musica”, un evento musicale volto a celebrare il solstizio d’estate in più di 120 nazioni in tutto il mondo. Questa particolare giornata è nata in Francia nel 1982 grazie all’iniziativa del Ministero della cultura e in seguito a uno studio che evidenziava come nel Paese i cittadini possedevano più di quattro milioni di strumenti musicali, ma spesso questi rimanevano inutilizzati, rischiando poi di finire nei cassonetti.

Per incentivarne l’uso, si è quindi deciso di creare una festa gratuita, aperta a tutti, incoraggiando i cittadini a prendere in mano i propri strumenti e a riversarsi nelle strade per suonare e cantare senza limiti. Come data per questo avvenimento venne quindi scelto il 21 giugno, primo giorno d’estate, nonché solstizio d’estate, per invitare tutta la popolazione a suonare per mezz’ora, dalle 20.30 alle 21.00, in qualsiasi luogo pubblico. E infatti lo slogan è: “La musica dappertutto, concerti in nessun luogo”. Questo evento ha avuto moltissime adesioni negli anni e si è evoluto anche da un punto di vista tech, con la tecnologia sempre più presente nelle esibizioni.

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Intelligenza artificiale

Infatti negli ultimi anni è impossibile parlare di musica senza fare cenno all’intelligenza artificiale e al ruolo che la tecnologia sta avendo nel panorama musicale. Infatti, oltre all’ormai onnipresente autotune, con tutte le derivazioni del caso, anche l’AI sta iniziando a infiltrarsi nel mercato.

Come l’Intelligenza Artificiale sta cambiando il panorama musicale

Di recente ChatGPT e soprattutto i software di AI dediti alla creazione di immagini tramite degli input testuali, e persino quelli relativi al gioco degli scacchi tramite l’intelligenza artificiale, sono infine arrivate nelle mani del grande pubblico. E, sebbene in confronto agli esempi appena citati, siano meno gli utilizzatori dei software in grado di generare musica, in realtà i rapporti tra intelligenza artificiale e musica sono molto antecedenti.

Infatti, l’AI ha debuttato nell’industria musicale nel 2017, quando l’etichetta Sony creò una canzone di successo, Daddy’s Car, che ad oggi conta 2,9 milioni di visualizzazioni solo su YouTube. La canzone è stata realizzata attraverso un programma chiamato Flow Machine, e si tratta di un nuovo suono originale con caratteristiche simili ai Beatles, come programmato dagli autori dietro al progetto. 

Infatti il sistema ha prima scansionato circa 13 mila spartiti con melodia e armonia di diversi stili e compositori, dalla musica jazz al pop fino alla musica internazionale, europea e sud americana, per poi essere indirizzato nello specifico sulle canzoni della band britannica più famosa al mondo. A questo esperimento che non aveva precedenti ha preso parte anche Benoît Carré, il compositore che, dopo aver ricevuto il testo dal programma, ha arrangiato e prodotto in studio il resto della canzone.

A questo primo esperimento è poi seguito un album completo proposto in concerto dallo stesso artista che, insieme agli algoritmi ha composto tutti gli altri brani con diversi stili.


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musica intelligenza artificiale

I Beatles tornano grazie all’AI con una nuova canzone inedita

L’ultima evoluzione che sta facendo scalpore inerente alla musica e all’intelligenza artificiale proviene dalla band britannica più iconica di sempre: i Beatles. Infatti è notizia recente l’annuncio fatto da Paul McCartney inerente alla pubblicazione entro il 2023 di un nuovo brano del quartetto di Liverpool.

La canzone conterrà al suo interno la voce del compianto John Lennon, estrapolata da una vecchia audiocassetta e isolata dagli strumenti musicali grazie alle nuove tecnologie.

In un’intervista rilasciata a Bbc Radio 4, Paul McCartney ha lasciato tutti senza fiato dichiarando la pubblicazione entro l’anno in corsa di un nuovo, ultimo brano dei Beatles creato dall’intelligenza artificiale. Seppur non nominata dall’ex-bassista, la canzone in questione dovrebbe essere Now and Then del 1978, della quale la demo da dove l’AI è partita per la creazione del brano sarebbe parte delle canzoni registrate da Lennon prima della sua morte, avvenuta nel 1980, su una famosa cassetta con la scritta “per Paul” e donate a McCartney dalla vedova Yoko Ono nel 1994.

Come riporta il The Guardian, questa operazione è nata qualche anno fa mentre Peter Jackson stava realizzando il documentario Get Back, nel quale l’ingegnere del suono ed esperto di apprendimento delle macchine Emile De La Rey ha addestrato i computer a riconoscere le voci dei Beatles e a separarle dai rumori di fondo e dagli strumenti. La stessa tecnologia ha poi consentito a McCartney di “duettare” con l’ologramma di Lennon nel suo ultimo tour e di creare nuovi mix per l’album Revolver dei Beatles uscito lo scorso anno. E sarà proprio questa medesima AI a rendere possibile la pubblicazione della nuova canzone inedita. “[Jackson] è stato in grado di estrarre la voce di John da un pezzettino di cassetta di scarsa qualità”, ha spiegato McCartney, come riporta SkyTg24, che ha quindi continuato: “Avevamo la voce di John e un pianoforte e lui poteva separarli con l’intelligenza artificiale. Dicono alla macchina: ‘Quella è la voce. Questa è una chitarra. Togli la chitarra’”.

I diversi software di AI in grado di generare musica

E quindi, negli ultimi anni lo zampino dell’Intelligenza Artificiale nella creazione di musica è diventata una realtà molto solida, destinata ad avere sempre più spazio. In questo senso sono sempre più gli investimenti in questo settore. Ad oggi, sono numerose le piattaforme dedicate alla composizione musicale da parte della AI, scopriamo le principali e le più facili da usare.

Flow Machines

Iniziamo proprio da Flow Machines, l’intelligenza di proprietà della Sony che ha generato “Daddy’s Car“. Questo programma è un DAW, digital audio workstation, ovvero un sistema elettronico progettato per la registrazione, il montaggio e la riproduzione dell’audio digitale, ma nel caso di Flow Machines, dotata di intelligenza artificiale.

Questo specifico software non cerca di automatizzare il processo creativo della mente umana ma il suo scopo è quello di combinarlo con un algoritmo in grado di suggerire melodie e accordi a seconda del genere scelto.

E infatti al suo interno è presente Style Palette, un tool con il quale il compositore può istruire il software a fornirgli del materiale musicale che si abbini al proprio stile. Mentre il tool Compose è in grado di offrire diverse opzioni a seconda della progressione di accordi, proponendo pattern singoli o multipli, dando la possibilità di creare nuove melodie tramite pochissimi click.

Soundraw

Fondata nel 2020 dall’imprenditore Tago Kusunoki, Soundraw è in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale per aiutare i creatori di contenuti nella composizione della musica di sottofondo per i loro video.

Kusunoki ha lanciato la piattaforma dopo il successo del gadget musicale SoundMoovz, che ha venduto oltre 400 mila pezzi. Il proposito di questa AI è del tutto diverso rispetto a quelli discussi finora, e in questo caso è offrire un’alternativa alle tradizionali biblioteche musicali, eliminando gli annosi e spesso irrisolvibili problemi di copyright, facilitando così la ricerca del brano perfetto per ogni contenuto che, nella versione gratuita, può durare fino a 5 minuti.

MusicLM

“Descrivi un’idea musicale e ascoltala prendere vita”, questo è il claim dell’AI musicale che Google sta tutt’ora sviluppando. Per poter provare è necessario iscriversi alla fase sperimentale attraverso la pagina AI Test Kitchen. E a differenza degli altri tool visti finora, l’accesso non è immediato, ma, dopo aver compilato il modulo fornendo paese, professione, motivo dell’interesse e cosa spinge a voler testare il servizio, si entra nella lista di attesa, per uscire dalla quale bisognerà attendere il via libera dalla stessa Google.

Sembra però che il gioco valga la candela, in quanto chi ha già avuto modo di metterlo alla prova, non fa che elogiarla. Il funzionamento infatti è assai semplice e intuitivo: una volta inserito e inviato l’input testuale, in pochi secondi vengono sottoposte all’utente due creazioni, con la possibilità di assegnare un trofeo a quella ritenuta migliore, così da contribuire al perfezionamento del sistema.

Mubert AI

Mubert AI, di cui è disponibile sia la versione web, sia la versione app per smartphone, permette di ascoltare, generare e condividere musica basata sull’intelligenza artificiale. Questa realtà non è nuova nel panorama tech, in quanto ha dedicato anni alla ricerca e allo sviluppo per creare algoritmi che rendono lo streaming musicale di alta qualità così semplice e alla portata di tutti in tutto il mondo.

Anche se, disclaimer, prima di poter essere usata, l’app richiede un abbonamento, che sia la versione base e gratuita, che però prevede delle limitazioni, o che siano gli altri pacchetti acquistabili. Tuttavia il funzionamento è assai facile e immediato da comprendere e vede la possibilità di generare musica di generi diversi, dall’elettronica alla classica, ma con un tocco in più: l’esplorazione del mood del momento, dello stato d’animo che può quindi influenzare la creazione del brano, trasformandolo da romantico a sognatore, passando per erotico.

AmperMusic

Se si è in cerca di basi musicali originali, da usare come sottofondo per video e produzioni animate, AmperMusic è il sito giusto. Infatti la mission del progetto, dichiarata fin dall’homepage, è quella di aiutare i creator a generare istantaneamente musica personalizzata per i contenuti video di qualsiasi tipo.

Il funzionamento è semplice proprio come per gli altri tool: ci si registra prima di iniziare e successivamente si può partire con il creare i propri brani. Basta selezionare lo stile, il mood, la durata del brano o della parte di esso che si vuole far generare e poi attendere qualche istante: la creazione del proprio brano originale diventa operativa. Il primo risultato viene reso disponibile in pochi secondi e lo si può salvare in mp3 o wav.

Song Lyrics Generator

Accanto ai software che generano solo musica, utili sono anche quelli che riescono a creare solo il testo di possibili future canzoni. Tramite la compilazione di un semplice menù a tendina, sul quale è possibile spuntare tutte le opzione considerate importanti, Song Lyrics Generator è in grado di fornire singole righe o strofe, fino a veder generate interi testi, con tanto di ritornello.

Si può fornire al programma degli artisti, dei compositori, degli stili, dei mood e quante più reference possibili per ispirarlo, o si può semplicemente compilare qualche campo e vedere cosa l’AI dietro Song Lyrics Generator tira fuori. Tuttavia, una volta premuto invio, nel giro di qualche istante si vedrà comparire il testo desiderato.

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Tagged as:AI sviluppo software

Lucilla Tomassi
Nonostante la formazione puramente umanistica, mi diverte e incuriosisce scrivere e seguire gli ultimi trend tech, intervistare personaggi di spicco di questo mondo e cimentarmi nelle biografie dei grandi personaggi (specialmente donne) che hanno contribuito all'avanzamento tecnologico del nostro presente.
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