Immagina di dover lavorare senza poter accedere a internet, o avendo delle gravi difficoltà nel farlo. Immagina di dover fare un bonifico ma non riuscire ad accedere all’app della banca. Immagina di voler prenotare un tavolo in un ristorante, non riesci a visualizzare il numero di telefono. Immagina di dover prenotare una visita urgentemente, non capisci cosa ci sia scritto.
Forse per te è qualcosa di impensabile ma sono in molti quelli che vivono in queste condizioni ogni giorno. Oggi andremo a parlare di un argomento che negli ultimi anni interessa sempre più professionisti: l’accessibilità.
Parto subito dicendo che è un argomento davvero molto ampio che non può essere snocciolato in un singolo articolo, oggi ci concentreremo solo su alcuni aspetti:
- Perchè serve un sito web accessibile?
- Cosa rende un sito web accessibile?
- Falsi miti sull’accessibilità
Si annuncia un articolo bello pieno di informazioni, alla fine vi darò anche qualche altro link e risorsa da consultare. Prima di iniziare però cerchiamo di definire cos’è l’accessibilità web.
Web accessibile
L’accessibilità web per una persona con disabilità è la possibilità di usufruire dei contenuti di un sito web o app senza riscontrare difficoltà o barriere che limitano la sua esperienza.
Inoltre, va ricordato che gli utenti non sono tutti uguali e che ogni disabilità ha necessità diverse e ben specifiche, non si può creare un prodotto standard per l’accessibilità ma bisogna affrontare ogni caso, per avere un prodotto che possa essere fruito da tutti.
Perchè rendere accessibile un sito web?
Può non essere così semplice capire il perchè sia così importante creare siti web accessibili per chiunque e pur parlandone da ormai 20 anni (le prime regole sull’accessibilità nascono nel 1999), sembra che le cose fatichino a cambiare.
Eppure l’accessibilità è centrale ai giorni nostri e la troviamo un po’ ovunque: parcheggi, ascensori, mezzi pubblici, luoghi di ristoro, in molti di questi ambiti si adoperano per avere dei meccanismi o soluzioni per persone con disabilità, il mondo virtuale non dovrebbe essere da meno.
Cerchiamo di capire quindi il “perchè” rendere il web accessibile. Possiamo individuare 3 motivi:
- Obblighi di legge
- Reputazione dell’azienda
- Etica
1. Obblighi di legge
La prima è quella che interessa la maggior parte delle aziende, ci sono delle leggi da seguire e da quelle non si scappa, o forse sì.
Dico questo perchè, almeno in Italia, non ci sono delle leggi così stringenti in merito all’accessibilità, infatti l’obbligo è solo per due grandi categorie:
- Amministrazione pubbliche: queste non si possono esentare dal rendere i propri servizi accessibili ( e ci mancherebbe altro), dato che garantiscono un servizio pubblico, quindi di tutti.
- Aziende private: solo alcune per sfortuna. Parliamo infatti di aziende con un fatturato medio negli ultimi 3 anni di 500 milioni, decisamente alto che porta all’obbligo solo una piccola parte di queste.
Per le aziende private devo citare l’European Accessibility Act che cerca di indicare delle direttive che possano migliorare l’accessibilità in diversi contesti e per tutti gli stati membri (Italia compresa). Anche in questo caso ci sono delle eccezioni, infatti da queste direttive sono esentate le microimprese e le PMI (piccole-medie imprese) se lo sforzo economico risultasse eccessivo saranno anch’esse esentate, principio dell’onore sproporzionato.
Le cose stanno cambiando ma ci vorrà ancora un po’ di tempo.
Per saperne di più ti lascio un bell’articolo di Marco Bertoni, esperto di accessibilità digitale.
2. Reputazione dell’azienda
Molte aziende, che siano PMI o grandi multinazionali, hanno capito l’importanza di risultare più vicine ad alcune tematiche che caratterizzano i nostri tempi (cambiamento climatico, diritti civili, sanità mentale, eccetera), desiderano quindi essere percepite come vicine a chi combatte e sostiene questi argomenti. L’accessibilità risulta essere un tema importante per aumentare la reputazione dell’azienda, per capire il perchè vi mostro qualche dato.
Circa il 15% della popolazione mondiale ha una disabilità, 80 milioni di persone e il dato, a causa dell’invecchiamento della popolazione, tenderà ad aumentare.
Ora, avendo questi dati in testa, non vi sarà difficile capire che una buona percentuale dei potenziali utenti di un sito ha una disabilità e che se il sito non rispetta certi canoni non verrà utilizzato da questi.
Questo potrebbe portare ad una perdita economica consistente e ad una svalutazione della reputazione dell’azienda stessa.
Le cose però possono cambiare, un’azienda che si interessa dell’accessibilità e, quindi, crea prodotti digitali per una gamma più ampia di persone sarà vista come una realtà inclusiva, non solo da chi viene incluso (o non più escluso) ma anche da un pubblico sempre più vasto che si interessa a certi temi.
In pratica, aumentano le possibilità di incrementare il flusso di entrate sul sito.
3. Etica
Rendere il web accessibile, e quindi un posto adatto a tutti è un compito non facile, il problema principale è quello di far capire a chi non vive queste difficoltà l’importanza di questo lavoro, perché “l’internet” non è tangibile, almeno viene visto così in prima battuta, invece risulta essere una parte essenziale delle nostre vite.
Ci unisce un legame di interdipendenza, dove noi usiamo il web per i nostri bisogni e lui sarà in dovere di aiutarci, per completare questa unione è indispensabile che ciò avvenga.
Questo è un legame reale.
Non è giusto che solo alcuni possano usufruirne perché tutte le persone devono essere trattate sul medesimo piano umano.
Lettura consigliata: Anatomia del leader nell’era delle trasformazioni digitali veloci
Cosa rende un sito web accessibile?
In questo capitolo andremo a vedere alcune caratteristiche che sono indispensabili per creare un sito accessibile, ma prima bisogna capire cosa lo rende tale.
Esistono infatti 4 pilastri per l’accessibilità digitale, li trovate descritti all’interno delle linee guida WCAG 2.1 redatta dal W3C (World Wide Web Consortium), cioè la comunità internazionale che si occupa della definizione di standard web aperti per promuovere l’accessibilità.
Detto ciò, andiamo a vedere questi punti:
- Percepibile: le persone devono riuscire a leggere i contenuti utilizzando i loro sensi.
- Utilizzabile: il contenuto deve essere ben strutturato e significativo.
- Comprensibile: il contenuto deve essere capibile e memorizzabile.
- Robusto: il contenuto deve essere leggibile anche dalle tecnologie assistive.
Quando create un contenuto per il digitale dovrà riuscire a rispettare questi capisaldi dell’accessibilità, sia che voi creiate copy o un’interfaccia grafica, tutto dovrà rispondere ai punti che vi ho appena elencato.
Come vi ho detto potete trovare queste informazioni all’interno della WCAG, ovviamente però i dati contenuti in queste linee guida sono svariate, però vorrei condividere con voi quelle che a mio parere sono alcune caratteristiche essenziali per un sito (e per la sua accessibilità).
Compatibilità con le tecnologie assistive
Molte persone con disabilità utilizzano queste tecnologie per muoversi all’interno del web, molte pagine però entrano in conflitto con questi mezzi impedendo alla persona di poter navigare. La compatibilità del tuo sito con queste tecnologie è indispensabile.
Gerarchia e ordine
Che il tuo lavoro sia quello del designer o developer sai benissimo quanto l’ordine e la gerarchia delle informazioni sia di cruciale importanza, in più devi pensare che un sito mal organizzato con una struttura confusionaria non aiuta per niente un utente con ADHD (sindrome da iperattività/deficit di attenzione).
Font leggibile
La scelta del font può essere un elemento essenziale per la creazione di un prodotto digitale (e non) ma alcuni di essi potrebbero essere totalmente inadeguati e inaccessibili ad alcune persone. Ti lascio un link dove puoi trovare un articolo interessante (e qualche font) che potrà aiutarti nel tuo prossimo lavoro.
I contrasti sono essenziali
Designer per piacere ascoltatemi, capisco la voglia di creare un effetto “wow” con la vostra interfaccia ma il gioco non vale la candela. Il contrasto è una parte essenziale che può davvero minare l’accessibilità del vostro sito, se un utente non riesce a comprendere i vostri contenuti scapperà a gambe filate, tutto il vostro impegno sarà stato inutile.
Descrizione dei contenuti non testuali
Developer questa è per voi. Infatti sarà anche vostro compito inserire una descrizione testuale a tutti quegli elementi che ne avranno bisogno (immagini, video, foto, eccetera. Attraverso i testi alternativi renderete il web un posto più accessibile, le persone che utilizzano screen reader ve ne saranno grate.
Falsi miti sull’accessibilità e link utili
Per concludere questo articolo vorrei condividere con voi alcuni falsi miti sull’accessibilità e, come avevo promesso, condividerò con voi alcuni link che ritengo utili per migliorare le vostre competenze in questo ambito.
1. L’accessibilità è un problema tecnico
Questo mito probabilmente ricade molto sui developer e il loro modo di creare codice, infatti si pensa che risolvendo i “problemi tecnici” si potrà finalmente avere un web che include tutti, questa è una bugia.
Non voglio dire che il team di sviluppo non abbia le sue responsabilità, però ciò a cui non pensiamo spesso è che per un prodotto digitale le parti che lavorano nel crearlo sono diverse, le principali che ci interessano sono: sviluppo, design e contenuto.
Tutti questi insiemi hanno dei doveri per quanto riguarda l’accessibilità di un sito, vi faccio un esempio pratico.
Sappiamo che per le immagini la cosa migliore sarebbe quella di avere una proprietà “alt text” con una descrizione che spieghi l’immagine riportata, redigere il testo per la descrizione non è compito del reparto sviluppo ma di quello che crea i contenuti.
Quindi developer avete i vostri compiti, ma non è tutto sulle vostre spalle.
2. I siti accessibili sono brutti e noiosi
Vi posso assicurare questo mito è quello meno credibile ma anche più longevo, ancora oggi sono in molti che ci credono.
Per creare un sito accessibile, come abbiamo visto, bisogna seguire alcune regole pratiche che non intaccano il design del prodotto digitale rendendolo piatto, anzi se ben utilizzate queste regole possono portarvi alla creazione di un’interfaccia interessante e accessibile.
3. L’accessibilità è difficile
Ammetto che la prima volta che ho scoperto le linee guida WCAG mi sono pietrificato. Pensavo fossero impossibili da capire, esclusive per pochi esperti, così non era.
Questo però succede sempre e a chiunque quando vuole imparare qualcosa di nuovo.
Se scopri un argomento per la prima volta e non ne sai abbastanza penserai che sia difficile, dopo un anno che lo studi il tuo rapporto con esso sarà stato stravolto.
Per aiutarti nello studio dell’accessibilità ti condivido alcuni link che spero possano esserti utili, ricordandoti che l’accessibilità è una sfida che ognuno di noi deve affrontare per rendere il web un posto migliore.
Lettura consigliata: Accessibilità digitale: i miti da sfatare
Link per l’accessibilità:
Per l’accessibilità
AGID: agenzia per l’italia digitale
Linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici
Per developer
L’importanza del codice semantico
Nuovo standard HTML per l’accessibilità
Cos’è e perchè usare il testo alternativo
Per designer
Guida per creare palette colori e contrasti per l’accessibilità
Tool per la creazione di palette colori accessibili
Video per principianti per creare un’interfaccia accessibile con Figma
Persone esperte di web accessibile (LinkedIn):
Stéphanie (Stefangnie Waltergheist) Walter
Altre risorse
Checklist utile da considerare quando si progetta accessibile