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TheZalGennaio 7, 2025 4 min di lettura

OpenDev Explorer – Episodio 12 LazyDocker: per gestire Docker direttamente da terminale

Dev Life
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Se nello scorso episodio di OpenDev Explorer vi ho parlato di un interessantissimo tool per gestire i repository git tramite shortcut, oggi vi voglio parlare di un tool nato dal suo stesso creatore: Lazydocker.

Benvenuti a OpenDev Explorer, la mia rubrica dedicata all’esplorazione del mondo Open Source che strizza un occhio alla developer experience. Io sono Riccardo (aka TheZal) e oggi vi parleró proprio di Lazydocker, un tool che permette di effettuare operazioni su docker complesse direttamente da terminale senza doversi ricordare i comandi a memoria, questa descrizione vi ricorda qualcosa?

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Indice
  1. Panoramica Generale
  2. Manuale di istruzioni
    • Installazione
    • Utilizzo
  3. La developer experience
  4. Il confronto con lo status quo
    • Lazydocker vs Portainer
  5. Tiriamo le somme

Panoramica Generale

Lazydocker è un’interfaccia utente semplice e intuitiva per la gestione dei container Docker. Progettato per migliorare la produttività degli sviluppatori, offre una panoramica visiva delle operazioni Docker, facilitando il monitoraggio e la gestione dei container, delle immagini e dei volumi.

Con Lazydocker, è possibile eseguire comandi comuni senza dover ricordare la sintassi complessa della CLI di Docker. Inoltre, fornisce informazioni dettagliate sullo stato dei container e delle risorse, rendendo più semplice l’identificazione e la risoluzione dei problemi. Ideale per chi cerca un modo più efficiente e user-friendly per interagire con Docker nel proprio workflow di sviluppo.

Manuale di istruzioni

Installazione

Lazydocker è disponibile per Windows, macOS e Linux ed è possibile installarlo utilizzando diversi metodi, di seguito eccone alcuni:

Windows

Per installare Lazydocker su Windows, è possibile utilizzare `scoop`, un gestore di pacchetti per Windows.

Apri PowerShell e esegui il seguente comando:

scoop install lazydocker

Linux e MacOs

Su Linux e MacOs, puoi installare Lazydocker utilizzando Homebrew, un gestore di pacchetti.

Prima, assicurati di avere Homebrew installato, quindi esegui:

brew install jesseduffield/lazydocker/lazydocker

In pochi secondi, Lazydocker sarà installato e pronto per l’uso.

Utilizzo

Una volta che lazydocker è stato installato, basta eseguire su un qualsiasi terminale il comando lazydocker che avvierà l’interfaccia utente del tool. L’interfaccia si presenza divisa in diverse sezioni per facilitare la gestione dei container

Panoramica della sezione principale

  • Container: Mostra tutti i container attivi e inattivi. Puoi avviare, fermare, riavviare e rimuovere i container direttamente da questa sezione
  • Immagini: Elenca tutte le immagini Docker disponibili sul tuo sistema. Puoi rimuovere le immagini non utilizzate per liberare spazio.
  • Volumi: Visualizza i volumi Docker e consente di gestirli, inclusa la possibilità di rimuovere i volumi non utilizzati
  • Log: Fornisce accesso ai log dei container, facilitando il debug e il monitoraggio delle applicazioni in esecuzione
  • Statistiche: Mostra le statistiche in tempo reale sull’utilizzo delle risorse da parte dei container, come CPU, memoria e rete.

Comandi rapidi

Lazydocker supporta una serie di comandi rapidi che possono essere eseguiti tramite scorciatoie da tastiera. Alcuni dei comandi utili includono:

  • s: ferma un container selezionato
  • r: avvia o riavvia un container selezionato
  • m: visualizza i log di un container selezionato
  • d: rimuove un container o un’immagine selezionata

Con queste funzionalità, Lazydocker semplifica notevolmente la gestione quotidiana dei container Docker, rendendo il processo più intuitivo e meno soggetto a errori rispetto all’utilizzo diretto della CLI di Docker.

La developer experience

La developer experience con Lazydocker è notevolmente migliorata grazie alla sua interfaccia utente intuitiva e alle funzionalità avanzate.  Gli sviluppatori possono gestire i container Docker senza dover ricordare comandi complessi, riducendo così il tempo speso a cercare la sintassi corretta.

L’interfaccia visiva di Lazydocker offre una panoramica chiara e organizzata dei container, delle immagini e dei volumi, facilitando il monitoraggio e la gestione delle risorse Docker.

Una delle caratteristiche più apprezzate è la possibilità di eseguire comandi rapidi tramite scorciatoie da tastiera, rendendo le operazioni quotidiane più veloci ed efficienti. Ad esempio, avviare, fermare o riavviare un container richiede solo una pressione di tasto, migliorando il flusso di lavoro degli sviluppatori.

Inoltre, Lazydocker fornisce accesso immediato ai log dei container e alle statistiche in tempo reale sull’utilizzo delle risorse, come CPU, memoria e rete, questo aiuta gli sviluppatori a identificare e risolvere rapidamente eventuali problemi,migliorando la stabilità e le prestazioni delle applicazioni. La facilità d’uso e la riduzione degli errori umani rendono Lazydocker uno strumento indispensabile per chi lavora quotidianamente con Docker, migliorando significativamente l’esperienza di sviluppo e aumentando la produttività complessiva.

Il confronto con lo status quo

Per il confronto con lo status quo ho deciso di buttare giù un paragone testa a testa con lo strumento più utilizzato per visualizzare i propri container e immagini Docker: Portainer.

Lazydocker vs Portainer

  • Interfaccia utente: lazydocker mostra un’interfaccia su terminale semplice e intuitiva mentre portainer ha un’interfaccia web-based accessibile via browser per una gestione visiva e interattiva
  • Installazione: lazydocker è installabile tramite un gestore di pacchetti o direttamente tramite binario disponibile su GitHub mentre portainer è un container docker standalone
  • Funzionalità: lazydocker copre tutte le necessità per una gestione basilare in maniera semplice, portainer invece è più utile per una gestione avanzata dei container
  • Usabilità: lazydocker è veloce e leggero, ideale per una gestione quotidiana, portainer copre più casi ed è più flessibile ma a volte può risultare più difficile da utilizzare
  • Scalabilità: lazydocker è adatto per singoli host o per ambienti locali mentre portainer è più adatto ad ambienti di produzioni con infrastrutture complesse

Tiriamo le somme

Lazydocker è uno strumento super interessante che punta (e riesce) a semplificare la gestione quotidiana dei container docker. Proprio come il fratello lazygit risulta super leggero e semplice da utilizzare, andando a togliere tanto overhead dato dalla cli di Docker nativa.

Personalmente mi trovo molto bene e lo preferisco rispetto all’interfaccia grafica nativa di Docker per Windows e lo utilizzo anche al posto dell’estensione Docker per vscode.

E voi? Lo utilizzate o lo proverete?

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TheZal
Ciao! Mi chiamo Riccardo e sono un Software Engineer improntato al Backend. Sono anche colui che scrive su thezal.dev, il mio posto su internet dove fondo la mia passione per i mondi fantasy con quella per la tecnologia. Oltre a essere un tipo da tastiera meccanica sono anche un appassionato di fumetti americani, un giocatore di dungeons and dragons e un aspirante speaker. A presto!
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